La storia si ripete – Benito Draghi e Mario Mussolini
La storia si ripete – Benito Draghi e Mario Mussolini
Dal 1922 al 1926 sono accaduti degli avvenimenti che si stanno riproponendo oggi, in modo più accelerato. Cambiano gli interpreti ed i tempi ma lo ”spettacolo” in scena è il medesimo (però più brutale, più perfido, più subdolo, più meschino, ecc.). Per chi non si ricorda di come Mussolini andò al potere e cosa fece quando lo raggiunse, lo vado a sintetizzare utilizzando una breve cronistoria tratta da http://www.storiaxxisecolo.it/fascismo/fascismo2.htm
Il primo governo Mussolini ottenne un ampio voto di fiducia da un fronte parlamentare “trasversale”: 306 voti favorevoli e 116 contrari. Ricorda qualcosa?
Utilizzando i poteri costituzionali, tra il 1922 e il 1925, Mussolini svolge un sistematico processo di fascistizzazione dello Stato, delle sue strutture e del suo ordinamento, gettando le basi della dittatura: rafforzamento del potere esecutivo, indebolimento delle prerogative del Parlamento, integrazione delle strutture militari e politiche fasciste nell’apparato statale, riduzione del pluralismo politico per imporre il partito unico, eliminazione delle libertà costituzionali come quelle di stampa, di associazione e di sciopero. Ricorda qualcosa?
In quegli anni nasceva il Comitato Tecnico Scientifico… no no, scusami, ho sbagliato, nasceva il Gran Consiglio del fascismo. Nel 1924 ci sono le elezioni, in un clima di terrore e di violenza. Allora era fisica, oggi psicologica.
Le opposizioni sono disunite e non riescono ad offrire una alternativa valida al “listone” fascista – cui aderiscono anche la maggior parte dei liberali, escluso Giolitti – che conquista 403 seggi contro i 106 delle opposizioni. Quella volta almeno c’erano, oggi in Parlamento non ci sono forze di opposizione.
Per ora mi fermo qui. Poi dimmi tu se vuoi sentire ancora qualcosa sul parallelismo.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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